Una piccola premessa che sarà ricorrente su tutti i miei post: non sono una fan dei testi densi di links che rimandano a mille altri approfondimenti. Sono certamente utili ma a mio avviso distolgono dalla lettura del testo corrente, un vero bombardamento di informazioni tipico dei nostri tempi. Per questo motivo trovi tutti i link di approfondimento in fondo all’articolo e non all’interno dello stesso.
Lo scorso weekend ho lasciato il confortevole abbraccio delle mie dolci colline e mi sono diretta nella mia terra del cuore. Un soggiorno davvero fugace ma denso di travolgenti emozioni. Proverò a cercare le giuste parole per trasmettere al meglio questa meravigliosa esperienza.
La ragione di questo viaggio è stato l’evento primaverile tenuto dalla Beatrix Potter Society a Manchester, UK. Il mio primo evento di persona da quando faccio parte della Society.
Devo ammettere che mai mi sarei aspettata un così caloroso benvenuto da parte dei membri del consiglio e di tutti i membri presenti all’evento. Mi sono immediatamente sentita a casa e circondata di nuovi amici con cui condividevo un fortissimo interesse. Raramente ho avuto l’occasione di percepire un coinvolgimento di tale portata. Ero una novellina tra i giganti dell’associazione ma nessuno ha mai rimarcato questo aspetto e nessuno mai ha nemmeno lontanamente peccato di superbia in quanto conoscitore di lunga data della nostra cara Beatrix. C’era autentica curiosità nei miei confronti e questo mi ha permesso di esprimere ciò che pulsa dentro di me con altrettanta sincera apertura, consapevole del fatto che la mia passione sarebbe stata condivisa, apprezzata e profondamente compresa.
L’evento si è tenuto nelle giornate di sabato e domenica ma personalmente ho potuto partecipare solo alle attività del sabato.
La mattinata è stata dedicata ad un tour per le vie di Manchester alla ricerca dei luoghi connessi alla famiglia di Beatrix Potter e di conseguenza dei luoghi da lei frequentati. David Pepper ha guidato le nostre esplorazioni.
Siamo partiti dal Roscoe Building, un edificio moderno ad uso universitario dedicato allo zio di Beatrix, Sir Henry Enfield Roscoe che ha avuto un ruolo di fondamentale importanza nell’esplosione dei talenti di Beatrix. Da quello che si evince dalle biografie di Beatrix e dalla lettura del suo diario, Sir Roscoe ha da subito creduto nello straordinario talento artistico di Beatrix. L’ha aiutata nella sua fase di studio dei funghi e l’ha incoraggiata a stampare i primi biglietti d’auguri raffiguranti le sue meravigliose illustrazioni all’acquarello. Mi piace vedere lo zio Roscoe come un maestro, una guida che con sapiente pazienza ha condotto Beatrix esattamente là dove doveva andare. Ma di questo parleremo meglio dal vivo nelle nostre future conversazioni.
Il tour è continuato nel cuore di Manchester dove abbiamo visitato il centro pulsante dell’attività del nonno Edmund, fondatore della Edmund Potter & Co., all’epoca, la più grande compagnia di stampa su tessuto del mondo. Nelle mie ricerche ho avuto modo di posare gli occhi sul catalogo dei tessuti ideati e stampati dal signor Potter e ne sono rimasta completamente rapita. Trovi qualche esempio nei link in fondo alla pagina.
Anche il sole è venuto a farci visita e tra splendide condivisioni, piani per il futuro e chiacchiere leggere abbiamo proseguito il nostro tour.
C’è stato qualcosa di magico nell’essere lì presenti di fronte a tutti quei vecchi edifici che un tempo erano sede di attività completamente diverse dalle attuali. I muri ancora conservano quell’antica energia che, se ci concediamo la possibilità di osservare con l’occhio di un’ancestrale immaginazione, può essere riportata in vita all’interno del nostro cuore anche se per un solo ed effimero attimo.
Nel pomeriggio, dopo il meeting formale della Society accompagnato dall’immancabile rituale del tea&cake, abbiamo avuto la straordinaria possibilità di assistere alla lezione del Dr. Matthew Kelly, professore di Storia Moderna alla Northumbria University nonché autore del libro “The women who saved the English countryside” [Le donne che hanno salvato la campagna inglese].
Ciò che adoro dello studio biografico di Beatrix Potter è che lo si può approcciare da mille punti di vista differenti. Io ho deciso di focalizzarmi sulla sua ricerca di indipendenza, sull’espressione del suo talento e sull’aspetto botanico. Ma c’è molto più di questo. Ed è esattamente ciò su cui il prof. Kelly ha posto l’attenzione nel suo libro e nel talk: l’intensa attività di salvaguardia della campagna nell’area del Lake District dove ha vissuto dal 1905 fino alla sua morte nel 1943. La sua fu una vera e propria opera di preservazione di quei magici luoghi, fonte di ispirazione per tanti altri autori prima e dopo di lei. Una vera lotta contro la speculazione e l’aggressività della moderna agricoltura che minacciava di compromettere per sempre il profilo del Lake District. Beatrix Potter lasciò in eredità al National Trust 1638 ettari di terra comprese fattorie, proprietà immobiliari e intere colline. Il suo fu un atto volontario e premeditato durante gli ultimi 30 anni della sua vita. In questo lasso di tempo infatti, acquistò terreni e fattorie con l’espressa volontà di donare tutto al Trust.
Naturalmente il prof. Kelly con il suo modo del tutto amichevole e informale (che ho profondamente apprezzato) ha proseguito e approfondito la sua disamina conducendoci là tra quelle meravigliose colline e lasciandoci con un rinnovato desiderio di ritrovarci tutti all’evento autunnale che si terrà proprio al Lake District.
Questa incredibile e inaspettata giornata si è conclusa con una gioviale e deliziosa cena insieme ad un gruppo ristretto di membri della Society in una vivace ed esuberante Manchester incredibilmente viva e giovane.
Torno a casa lasciando un altro pezzo di cuore in terra Britannica sempre più consapevole del fatto che la connessione con questi luoghi è oramai inequivocabilmente limpida e del tutto ineluttabile.
Ho messo in valigia tanti indizi utili per le mie ricerche; contatti con persone preparatissime che di certo mi aiuteranno a trovare libri e tasselli mancanti; e in ultimo suggerimenti e tracce preziose per Casa Botanica.
Tutto questo non sarebbe mai e poi mai stato possibile se avessi ascoltato le vocine che mi suggerivano di lasciar perdere per mille motivi intrisi di una visione densa di scarsità. Grazie a Beatrix per avermi riportata a casa per l’ennesima volta!
Beatrix Potter sarà la protagonista delle mie future conversazioni dedicate alle grandi donne del passato, fonte di grande ispirazione anche per noi donne moderne, se l’idea ti attrae puoi iscriverti alla lista d’attesa.
L’intento è quello di mostrarti la donna oltre che l’artista in un clima del tutto informale, come in un club di amiche. Ti aspetto!
Grazie per avermi letto fino a qui!
A presto!
Links utili:
- Donne d’ispirazione: conversazioni attorno al tè per lasciarsi ispirare dalle vite delle grandi autrici del passato
- Il sito della Beatrix Potter Society
- Il fantastico Federal Café di Manchester in cui ho gustato deliziose e sane colazioni
- Il catalogo dei tessuti del nonno Edmund Potter
- Un abito realizzato con un tessuto della Edmund Potter & Co.
- Il libro “The Women who saved the English countryside” di Matthew Kelly
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