“Abbi fiducia in un potere immenso che lavora silenziosamente per il bene di tutte le cose, comportati bene e non ti curare del resto.”
– Beatrix Potter
Perché ci sentiamo attratte da donne e uomini che hanno vissuto in epoche lontane? Ha davvero senso studiare le loro vite oltre alle loro opere? Perché scavare nell’intimità della loro vita privata? Perché leggere i loro personalissimi diari scritti per i loro occhi soltanto?
Ho sempre saputo dell’esistenza di Beatrix Potter grazie ai suoi racconti, primo fra tutti Peter Coniglio che forse è il racconto più famoso qui in Italia. Il mio vero viaggio però è iniziato dopo aver visto il film “Miss Potter” che racconta una versione un po’ romanzata della vita di Beatrix ma che comunque consiglio di vedere.
Da lì tutto ha avuto origine, ho iniziato a cercare i “suoi” luoghi e nel 2012 sono andata ad esplorare il Lake District e a respirare un po’ dell’energia lasciata in eredità da Beatrix Potter a quei laghi, a quelle dolci colline e a quei boschi.
Ho sentito tanto trasporto per la sua vita e studiando le sue biografie ho trovato tante assonanze: la sua vita a cavallo tra ‘800 e ‘900 (epoche che suscitano tanto fascino in me); la passione per l’illustrazione; la curiosità e l’interesse per ambiti molto variegati, l’insofferenza verso una famiglia un po’ invadente; la conquista dell’indipendenza, la passione incontenibile per la natura e la campagna, l’essersi sposata molto tardi (per gli standard dell’epoca) con un uomo che ha amato tanto… E poi c’è l’aspetto botanico che di fatto è molto forte ed evidente anche in Emily Dickinson (altra autrice a me molto cara).
Studiare le biografie delle autrici del passato ci consente di vedere in che modo hanno coltivato il loro talento, con quale tenacia hanno combattuto per portarlo nel mondo e come ostacoli e impedimenti hanno forgiato ancor di più il loro carattere. Le loro vite sono fonte di ispirazione per il nostro cammino unico e irripetibile e ci permettono di capire che i nostri sogni sono reali e meritano di essere realizzati. Anzi, se in noi sono stati piantati certi semi siamo chiamate e lavorare sodo per farli germogliare, difendere i germogli dalle avversità, prenderci cura delle giovani piantine, osservarne la crescita e liberare nel mondo i loro frutti di abbondanza a servizio di chiunque sia in grado di goderne. È un dovere e una necessità.
È meraviglioso osservare la vita di una persona da un punto di vista esterno, vedere come il suo destino si è dispiegato passo a passo, come le sincronicità si sono presentate, come le persone con i loro consigli e indizi hanno fatto capolino una dopo l’altra per trasformarla nella persona che era destinata ad essere e per far sì che il suo progetto prendesse forma. Nel caso di Beatrix Potter, alcuni dei più eclatanti aiuti sono arrivati dalla Nurse Mackenzie, dallo zio Sir Henry Roscoe, da Charles McIntosh, dalla governante Annie Moore e molte altre persone cruciali per l’esplosione dei suoi talenti.
Spesso non ci accorgiamo delle energie che si muovono intorno a noi, siamo troppo assorbite dalla routine e dai compiti da spuntare sulla to-do list. Ma se solo ci fermassimo ogni tanto e ci voltassimo indietro ecco che tutto assumerebbe un senso diverso: ogni accadimento etichettato come negativo diventerebbe semplicemente un cambio di rotta, una svolta che ci ha consentito di arrivare qui dove siamo ora. A mio avviso, indagare le vite degli altri con genuina curiosità aiuta tanto ad allenare questo tipo di sguardo.
Andare a caccia di indizi, notizie, legami con altre persone è come fare un tuffo nel passato, vivere anche solo per pochi istanti in un’altra epoca; è riportare gli autori ad un piano più umano, meno mitizzato e sentirli più vicini. A volte tutto questo desta un senso di malinconica nostalgia perché li si avrebbe voluti come amici qui nel nostro spazio-tempo a sostituirsi a relazioni forse poco nutrienti e poco stimolanti.
E allora ecco che dal momento in cui inizieremo a conoscere sempre più dettagli della loro storia, la nostra vita non sarà più la stessa: solcheremo le nostre giornate con la splendida e rinnovata consapevolezza che la vita è molto di più di quello che a volte siamo portate a credere; che nel mondo esistono tante moderne Beatrix Potter che vestono abiti contemporanei ma che in fondo nascondono quella scintilla pronta ad unirsi alla nostra per alimentare il fuoco di un’amicizia profonda che può accompagnarci per un attimo o per l’eternità ma che di certo non ci lascerà così come ci ha trovate.
La fascinazione che percepiamo verso donne e uomini del passato non è mai casuale, a mio avviso. Lì, tra le pagine delle loro vite si possono nascondere indizi, lezioni, ispirazioni a noi riservati che non aspettano altro che essere scovati.
Beatrix Potter è stata un’autrice e illustratrice di successo di libri per bambini. Nata a Londra il 28 luglio 1866 da una famiglia benestante, ha sempre nutrito una forte attrazione per la campagna dove si è trasferita nel 1913 a seguito del matrimonio con William Heelis.
Grazie ai diritti sulle vendite dei libri e del merchandising ha potuto acquistare nel tempo fattorie e terreni nella splendida regione dei laghi (oggi Lake District National Park) per un totale di 1638 ettari. Come da sua esplicita volontà, alla morte di Beatrix (nel 1943) ogni singolo ettaro è stato donato al National Trust e le sue ceneri sono state sparse nelle sue amate terre.
Beatrix Potter sarà la prima protagonista degli appuntamenti “Donne d’ispirazione – Conversazioni attorno al tè per lasciarsi ispirare dalle vite delle grandi autrici del passato”.
Ti invito a iscriverti alla lista d’attesa per sapere quando e dove si terranno i prossimi incontri.
A fine settembre tornerò nel Lake District per una nuova esperienza insieme alla Beatrix Potter Society! Ti aspetto su Instagram per mostrarti scorci di quei luoghi meravigliosi. Non vedo l’ora!
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